Stazioni dell'arte

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Stazioni dell'arte
Cartina della metropolitana di Napoli. Le stazioni dell'arte sono le seguenti:
  1. Duomo
  2. Piscinola
  3. Garibaldi
  4. Università
  5. Municipio
  6. Toledo
  7. Dante
  8. Museo
  9. Materdei
  10. Salvator Rosa
  11. Quattro Giornate
  12. Vanvitelli
  13. Rione Alto
  14. Mergellina
  15. Lala
  16. Augusto
  17. Mostra
  18. Arco Mirelli
  19. San Pasquale
  20. Chiaia
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Caratteristiche
TipoArte
Istituzione2001
Apertura2001
Sito web

Le stazioni dell'arte[1] sono un complesso artistico-funzionale, composto da quindici fermate della metropolitana di Napoli, in cui è stata prestata particolare attenzione a rendere gli ambienti belli, confortevoli ed efficienti. La finalità principale è di combinare la fruizione del trasporto pubblico con l'esposizione degli utenti all'arte contemporanea, allo scopo di favorirne la conoscenza e diffusione. La finalità secondaria è di riqualificare vaste aree del tessuto urbano[2] e fungere da elemento motore per la realizzazione di nuove costruzioni che assumano il ruolo di luoghi focali della città di Napoli.[3]

Le stazioni, distribuite lungo la linea 1 e 6 della rete, accolgono circa duecento opere d'arte realizzate da più di novanta autori di fama internazionale[1] e da alcuni giovani architetti locali, elemento, questo, distintivo dell'intervento urbanistico-funzionale che ha avuto la diretta conseguenza di combinare nelle stazioni differenti stili artistici.[4][5] Tale complesso urbanistico, tuttora in fase di espansione attraverso la costruzione di nuove stazioni, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. In particolare, il 30 novembre 2012, la stazione Toledo è stata premiata come la più impressionante d'Europa dal quotidiano The Daily Telegraph, mentre quella di Materdei è risultata al 13º posto.[6] Il 4 febbraio 2014 la CNN ha eletto la stazione Toledo come la seconda più bella d'Europa[7].

Le stazioni dell'arte nascono da un progetto elaborato nel 1995 dal comune di Napoli nell'ambito della costruzione e del potenziamento del proprio sistema di trasporto sotterraneo.[1] Successivamente, con una delibera del 19 maggio 2006 (numero 637),[8] la regione Campania ha emanato linee guida da applicare per la progettazione e la costruzione di alcune stazioni della metropolitana napoletana (concepite, come già accennato, non solo come luogo di transito ma anche alla fruizione dell'arte), dando origine al processo che prosegue tuttora.[9]

  1. ^ a b c (ITEN) Le stazioni dell'arte, su metro.na.it, MetroNapoli (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2011)..
  2. ^ Alcune aree urbane che hanno conosciuto una riqualificazione grazie alla costruzione delle stazioni dell'arte sono piazza Dante, che in occasione dell'apertura della fermata omonima venne pedonalizzata, e via Armando Diaz, che venne in parte riservata al solo transito pedonale in occasione dell'apertura della stazione di Toledo.
  3. ^ Come la galleria commerciale di piazza Garibaldi.
  4. ^ Ennio Cassetta, Dario Gentile, Il sistema della metropolitana regionale in Campania (PDF), su acam-campania.it, pp. 75 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2011)..
  5. ^ Gravagnuolo.
  6. ^ La stazione metro più bella per il Telegraph è a Napoli, la Repubblica, 30 novembre 2012. URL consultato il 30 novembre 2012.
  7. ^ Europe's 12 most impressive metro stations, CNN, 4 febbraio 2014. URL consultato il 18 febbraio 2014.
  8. ^ Approvazione delle linee guida per la progettazione e realizzazione delle stazioni del Sistema di Metropolitana Regionale (PDF), su casaportale.com, Regione Campania. URL consultato il 23 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2015)..
  9. ^ Redazione, In arrivo 330 milioni di euro per le nuove stazioni della metropolitana, Giugliano in Campania, InterNapoli (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2015).

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