Storia del Partito Comunista Italiano (1921-1944)

Voce principale: Partito Comunista Italiano.
Simbolo elettorale del Partito Comunista d'Italia alle elezioni del 1924.

Il Partito Comunista d'Italia - Sezione Italiana dell'Internazionale Comunista venne fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno come sezione italiana dell'Internazionale Comunista in seguito al biennio rosso, alla rivoluzione d'ottobre e alla separazione dell'ala di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini al XVII Congresso Socialista.[1] Il partito mantenne questa denominazione fino al 15 maggio 1943, data di scioglimento del Comintern, divenendo Partito Comunista Italiano.[1][2] Avente sede a Milano nella palazzina di Porta Venezia, il PCd'I ebbe come organo di stampa quotidiano centrale l'Ordine Nuovo fino al 1922 e dal 1924 l'Unità.

  1. ^ a b Partito comunista italiano, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 7 novembre 2016.
  2. ^ L'archivio del Pcd'I, su fondazionegramsci.org. URL consultato il 17 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).

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