Pneumococco | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Prokaryota |
Regno | Bacteria |
Phylum | Firmicutes |
Classe | Bacilli |
Ordine | Lactobacillales |
Famiglia | Streptococcaceae |
Genere | Streptococcus |
Specie | S. pneumoniae |
Nomenclatura binomiale | |
Streptococcus pneumoniae (Klein) Chester, 1901 | |
Sinonimi | |
Diplococcus pneumoniae Diplococcus lanceolatus | |
Nomi comuni | |
Pneumococco |
Lo Streptococcus pneumoniae, anche detto pneumococco e un tempo noto come Diplococcus pneumoniae o Diplococcus lanceolatus o Bacillo di Fraenkel, è un batterio gram-positivo appartenente al genere Streptococcus ed è il principale responsabile della polmonite negli adulti.
All'esame microscopico si presenta costituito da due cocchi che si uniscono ad un'estremità creando una caratteristica forma a "fiamma".
Le specie patogene sono dotate di capsula gelatinosa polisaccaridica. Lo pneumococco è il maggiore responsabile delle polmoniti contratte in comunità. La polmonite cui dà luogo è definita polmonite lobare perché interessa in genere soltanto un lobo polmonare.
Può anche dare luogo a malattie non invasive (otite media acuta e congiuntivite, sinusite) così come a patologie invasive (bronchite, meningite, artrite, osteomielite, endocardite e peritonite), anche se va detto che la virulenza di questo batterio è minima ed è un batterio patogeno principalmente nei soggetti immunodepressi. Può dare infezioni negli anziani e nei bambini, nei soggetti sottoposti ad oncochemioterapia, nei soggetti sottoposti a terapia con corticosteroidi.
È dotato di polisaccaride C[1] (a cui è reattiva la CRP, C Reactive Protein), ma non di Antigene di Lancefield come altri Streptococchi. È alfa-emolitico in aerobiosi, beta-emolitico in anaerobiosi. È colturalmente molto esigente, come tutti gli streptococchi manca di catalasi, quindi ha bisogno degli enzimi che degradano le specie ossidanti dell'ossigeno contenuti nell'agar sangue.
Il terreno di coltivazione dev'essere dunque un agar sangue addizionato con proteine della soia o con cuore e cervello di bue, con un contenuto di glucosio limitato perché, essendo un batterio fermentante, trasforma il glucosio in acido lattico e ciò può causare un abbassamento del pH in grado di arrestare la crescita. È un batterio autolitico, quando invecchia va naturalmente in lisi, per questo motivo le sue colonie sono piatte o leggermente concave, dal momento che la porzione centrale è quella più vecchia. Questa caratteristica è utilizzata per la diagnosi: anche una goccia di taurocolato o glicocolato di sodio (sali biliari) possono causare la lisi completa della colonia. Un'altra prova è quella fatta con l'optochina (etil-idrocupreina) a cui questo streptococco, a differenza degli altri, è sensibile.
La terapia delle infezioni penumococciche si avvale dell'associazione Amoxicillina-acido clavulanico e cefalosporine di terza generazione, anche se stanno emergendo ceppi resistenti alle penicilline per modifiche delle proteine che le legano (PBP).[2] La prevenzione, invece, avviene attraverso l'utilizzo del vaccino.
Gli pneumococchi di solito raggiungono i polmoni per via inalatoria o per aspirazione. Si localizzano nei bronchioli, proliferano e danno origine a un processo infiammatorio che inizia negli spazi alveolari con l'essudazione di un liquido ricco di proteine. I fluidi agiscono come terreno di coltura per i batteri e facilitano la disseminazione agli alveoli vicini, causando tipicamente una polmonite lobare.