Suburra | |
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Civiltà | romana |
Utilizzo | Quartiere urbano |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Roma |
Amministrazione | |
Patrimonio | Roma |
Mappa di localizzazione | |
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La Suburra, o Subura (di etimo ignoto[1]), era un vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma, situato a sud del Murus Terreus alle Carinae[2], che si estendeva sulle pendici dei colli Quirinale e Viminale fino alle propaggini dell'Esquilino (Oppio, Cispio e Fagutal)[3].
Poiché la parte bassa del quartiere era costituita da sottoproletariato urbano che viveva in condizioni miserabili, benché affacciata su un'area monumentale e di servizi pubblici, nonché un ben noto quartiere a luci rosse[4], il termine suburra ha conservato, nel linguaggio comune, il significato generico di luogo malfamato, teatro di malaffare, crimini e immoralità.
Giulio Cesare visse in una casa familiare (domus) nella Suburra fino a quando, nel 63 a.C., fu eletto pontefice massimo a 37 anni. Anche il poeta Marziale abitò nel quartiere.