Un supervulcano è una di quelle 10-12 grandi caldere presenti sulla superficie terrestre, con un diametro di varie decine di chilometri. Tali strutture sono individuate a livello del suolo e non sono associabili al collasso di precedenti edifici vulcanici come le normali caldere. Si suppone che le grandi caldere vengano generate da un punto caldo (in inglese Hot spot) che è situato in profondità sotto di esse. Tali strutture non sono considerate dei veri e propri vulcani, in quanto non è presente un edificio vulcanico visibile, quanto semmai una depressione di origine vulcanica.
All'interno delle grandi caldere è possibile notare lo sviluppo di vari crateri più o meno formati e la presenza di un vulcanismo di tipo secondario (geyser, fumarole, sorgenti termali, ecc.). Non è mai stata osservata un'eruzione di questo tipo di caldere (che hanno periodi di quiescenza di centinaia di migliaia di anni tra un'eruzione e l'altra), anche se nelle aree circostanti si trovano chiare tracce geologiche di imponenti eruzioni passate. Gli esempi più noti di questo tipo di apparati sono il parco di Yellowstone (USA), i Campi Flegrei (Italia), il lago Toba (Indonesia).
Il termine "supervulcano" si riscontra perlopiù in ambito giornalistico e non in vulcanologia, anche se è stato coniato nel 1949 da un vulcanologo, M. Byers Jr., nel contesto di un dibattito scientifico riguardante gli antichi vulcani dell'Oregon.[1] Esso è stato poi reso popolare dagli autori di un programma divulgativo scientifico, Horizon, mandato in onda dalla BBC nel 2000, per riferirsi al risveglio di tali grandi caldere che producono gigantesche eruzioni vulcaniche, tali da modificare radicalmente il paesaggio locale e condizionare pesantemente il clima a livello mondiale per diversi anni, con effetti cataclismatici sulla vita stessa del pianeta.
Non sono state definite le caratteristiche/dimensioni minime di un supervulcano, anche se tale definizione permette di definire supervulcani quelli che hanno emesso più volte nella loro storia eruttiva almeno 1000 km3 di materiale piroclastico. Secondo questa definizione, Campi Flegrei non sarebbe un supervulcano poiché ha emesso solo 300 km cubici di materiale piroclastico circa 39.000 anni fa.