Surrealismo

BrainChain, olio su tela di Willem den Broeder (2001)

Il surrealismo è un movimento artistico e letterario d'avanguardia del Novecento, nato negli anni '20 a Parigi come evoluzione del dadaismo e che coinvolse tutte le arti, toccando letteratura, pittura e cinema; nel 1924 ne fu scritto il primo manifesto.[1]

Esso vuole esprimere una realtà superiore, fatta d'irrazionale e sogno, per rivelare gli aspetti più profondi della psiche. Il surrealismo ebbe come principale teorico il poeta André Breton, che impersonò la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton fu influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud del 1900; dopo averlo letto, egli arrivò alla conclusione che fosse inaccettabile il fatto che il sogno e l'inconscio avessero avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò, quindi, di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui essi avessero un ruolo fondamentale. Nacque così il surrealismo, che aveva avuto tra i suoi precursori recenti il poeta e scrittore Guillaume Apollinaire, morto nel 1918. Il nuovo movimento si sviluppò anche in ambito pittorico molto sviluppato negli anni '20

  1. ^ Giorgia Calò e Domenico Scudero, Moda e Arte: dal Decadentismo all'Ipermoderno, Gangemi Editore spa, 2016, p. 85, ISBN 978-88-492-7526-1.

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