Svetlana Allilueva

Svetlana e suo padre nel 1935

Svetlana Allilueva, o Allilujeva, nata Svetlana Iosifovna Stalina, successivamente nota come Lana Peters (in russo Светлана Иосифовна Сталина?, in georgiano სვეტლანა იოსებინა ალილუევა?; Mosca, 28 febbraio 1926Richland Center, 22 novembre 2011[1][2]), è stata una scrittrice sovietica naturalizzata statunitense, figlia di Iosif Stalin e della sua seconda moglie Nadežda Allilueva, nonché l'ultima figlia superstite della famiglia.

Nel 1966, tredici anni dopo la morte di suo padre, quando il processo di destalinizzazione dell'Unione Sovietica era stato avviato già da molto, Svetlana Allilueva decide di fuggire dal suo Paese, e di trasferirsi negli Stati Uniti, a New York. Nel 1967 pubblica il libro Twenty Letters to a Friend (Venti lettere a un amico), per la casa editrice Harper & Row. Il libro riporta le memorie della figlia del politico che per vent'anni resse i destini dell'URSS. Tre anni dopo, nel 1970, a Mosca le autorità annunciano di averla privata della nazionalità sovietica.


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