Takeo Kurita

Takeo Kurita
NascitaPrefettura di Ibaraki, 28 aprile 1889
MorteTokyo, 19 dicembre 1977
Cause della morteNaturali
Luogo di sepolturaCimitero Tama, Tokyo
Dati militari
Paese servitoBandiera del Giappone Impero giapponese
Forza armata Marina imperiale giapponese
ArmaMarina militare
SpecialitàNaviglio silurante
Anni di servizio1910-1945
GradoViceammiraglio
GuerreSeconda guerra sino-giapponese
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna delle Indie orientali olandesi
Campagna di Guadalcanal
Campagna delle isole Salomone
BattaglieBattaglia del Borneo (1941-1942)
Invasione di Sumatra
Battaglia di Giava
Battaglia delle Midway
Battaglia delle isole Santa Cruz
Battaglia del Mare delle Filippine
Battaglia del Golfo di Leyte
Comandante diCacciatorpediniere di terza classe Shigure, Oite
Cacciatorpediniere di seconda classe Wakatake, Hagi
Cacciatorpediniere Hamakaze, Urakaze
25ª, 10ª, 12ª Divisione cacciatorpediniere
Incrociatore leggero Abukuma
Nave da battaglia Kongo
1ª e 4ª Squadriglia cacciatorpediniere
7ª Divisione incrociatori
3ª Divisione corazzate
2ª Flotta
DecorazioniVedi qui
Studi militariAccademia navale (Etajima)
Collegio navale (Tokyo)
Altre caricheDirettore dell'Accademia navale
Fonti citate nel corpo del testo
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Takeo Kurita (栗田 健男?, Kurita Takeo; Prefettura di Ibaraki, 28 aprile 1889Tokyo, 19 dicembre 1977) è stato un ammiraglio giapponese, attivo durante la seconda guerra mondiale e noto soprattutto per il suo cruciale ruolo nella battaglia del Golfo di Leyte.

Arruolatosi nella Marina imperiale nel 1910, si specializzò nell'impiego di naviglio silurante e frequentò anche il corso di grado inferiore al Collegio navale di Tokyo. Nel corso degli anni dieci e venti prestò servizio su svariati cacciatorpediniere e torpediniere, affinando inoltre le competenze in materia di costruzioni navali; ebbe il primo comando alla fine del 1920 e lavorò come istruttore sia presso la Scuola siluristi, sia nell'Accademia di ingegneria navale. Nella seconda metà degli anni venti intensificò il servizio in mare come comandante di alcuni cacciatorpediniere e nel 1930 gli fu affidata la 25ª Divisione cacciatorpediniere; divenne capitano di vascello tre anni più tardi e gestì altre due divisioni cacciatorpediniere. Nel 1934 divenne comandante dell'incrociatore leggero Abukuma, poi nel 1935 e per i due anni successivi fu a capo del corpo istruttori alla Scuola siluristi, infine nel 1937 assunse il comando dell'incrociatore da battaglia rimodernato Kongo, con il quale operò lungo le coste cinesi. Contrammiraglio alla fine del 1938, passò alla testa di due diverse squadriglie cacciatorpediniere fino al novembre 1940, quando fu nominato comandante della 7ª Divisione incrociatori. A bordo della propria nave ammiraglia Kumano e inserito nella 2ª Flotta del viceammiraglio Nobutake Kondō, partecipò alle operazioni di conquista della Malesia, del Borneo e delle Indie orientali olandesi: sue unità contribuirono inoltre alla vittoria nella battaglia dello Stretto della Sonda (28 febbraio-1º marzo 1942). Dopo aver preso parte all'incursione giapponese nell'Oceano Indiano, fu promosso in maggio viceammiraglio e seguì la flotta nella battaglia delle Midway (4-6 giugno 1942); inviato a bombardare l'atollo, perse sotto i colpi dell'aeronautica imbarcata statunitense l'incrociatore pesante Mikuma. A fine giugno transitò a capo della 3ª Divisione corazzate (Kongo, Haruna) e con essa combatté nel corso della campagna di Guadalcanal, in particolare bombardando l'aeroporto dell'isola nella notte del 12-13 ottobre.

Nell'agosto 1943 rimpiazzò Kondō come comandante in capo della 2ª Flotta, la formazione da battaglia della Marina imperiale. Il nucleo di incrociatori pesanti fu però attaccato alla fonda a Rabaul a inizio novembre e, pertanto, Kurita non poté intervenire né a Bougainville, né nel Pacifico centrale, stante anche lo scadimento dell'aviazione imbarcata giapponese. Condusse in battaglia la 2ª Flotta, opportunamente potenziata con cinque corazzate (compresa la Yamato), nella difesa delle Marianne il 19 e 20 giugno 1944, senza avere particolare influenza sugli avvenimenti. Quattro mesi più tardi guidò nuovamente la flotta nella disperata battaglia del Golfo di Leyte, investito della riuscita finale del complesso piano applicato per l'occasione dalla Marina imperiale: sopravvissuto fortunosamente alla distruzione dell'ammiraglia, stanco e sfiduciato, la sua leadership ne risentì e agì con notevole incertezza, scegliendo in ultimo di ripiegare senza aver colto l'obiettivo prescritto – annientare l'apparato anfibio statunitense. Rimosso dal comando della depauperata 2ª Flotta, nel gennaio 1945 divenne l'ultimo direttore dell'Accademia navale a Etajima. Dopo la fine delle ostilità si ritirò a vivere nei sobborghi di Tokyo, dove morì molto anziano.


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