Tavola periodica degli elementi estesa

Attualmente ci sono 7 periodi nella tavola periodica degli elementi che terminano con il numero atomico 118. Se saranno scoperti ulteriori elementi con numero atomico maggiore, saranno posti in livelli aggiuntivi, posizionati (come gli elementi esistenti) in maniera tale da illustrare l'andamento ricorrente delle proprietà degli elementi. Ci si attende che eventuali ulteriori periodi contengano un numero maggiore di elementi rispetto al settimo periodo, in quanto si calcola che abbiano un ulteriore cosiddetto blocco g, contenente 18 elementi che riempiono parzialmente gli orbitali g in ogni periodo. Una tavola periodica con un ottavo periodo è stata proposta da Glenn Seaborg nel 1969.[1][2]

Ancora non è stato scoperto o sintetizzato nessun elemento di questa regione.[3] Il primo elemento ha numero atomico 121 con nome provvisorio unbiunio. Questi elementi dovrebbero essere molto instabili rispetto al decadimento radioattivo e avere un'emivita estremamente breve, sebbene si pensi che l'elemento 126 stia in un'isola di stabilità che è resistente alla fissione ma non al decadimento alfa. Non è chiaro quanti elementi oltre l'isola di stabilità siano fisicamente possibili, se il periodo 8 sia completo o se ci sia un periodo 9.

Secondo l'approssimazione orbitale nella descrizione quanto-meccanica della struttura atomica il blocco g corrisponderebbe agli elementi con un parziale riempimento degli orbitali g. Tuttavia, gli effetti dell'abbinamento spin-orbita riducono sostanzialmente la validità dell'approssimazione orbitale per gli elementi con numero atomico elevato.

  1. ^ Glenn Seaborg, An Early History of LBNL, su lbl.gov, 26 agosto 1996. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
  2. ^ K. Frazier, Superheavy Elements, in Science News, vol. 113, n. 15, 1978, pp. 236–238, DOI:10.2307/3963006, JSTOR 3963006.
  3. ^ Nell'aprile 2008 si asserì che l'elemento 122 esisteva allo stato naturale, ma questa asserzione fu ampiamente ritenuta erronea. Heaviest element claim criticised, su rsc.org, 02-05-. URL consultato il 16 marzo 2010.

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