La teocrazia (dal greco antico θεός?, theós, "dio" e κράτος, kràtos, "potere") è la forma di governo secondo cui la gestione delle attività religiose e quelle governative laiche coincidono. Spesso la religione nella teocrazia diventa puro strumento della politica[1]. Differisce dalla ierocrazia, che è invece un rapporto filiale tra il governo civile e quello religioso.
Il termine teocrazia significa governo di Dio o da parte di Dio e nella sua accezione più estesa indica un governo basato sulla volontà di Dio o degli Dei. Nell'antico Israele, quando esso era il popolo di Dio, vigeva una teocrazia, era cioè Dio il Legislatore e colui che stabiliva norme, regole, leggi e princìpi oltre che legali, di comportamento, ecc., anche dal punto di vista religioso. Sempre nella nazione di Israele antica, i sacerdoti non dovevano interferire nelle questioni politiche e i re non dovevano immischiarsi nelle questioni religiose.
Nei sistemi indicati come teocratici spesso i governanti civili coincidono con i capi religiosi (per esempio l'imperatore bizantino come capo della Chiesa o il presidente di Cipro arcivescovo Makarios III nel periodo 1960-1974), le politiche governative coincidono con quelle religiose oppure sono fortemente influenzate dai principi di una religione (solitamente quella più diffusa) e tipicamente il governo dichiara di comandare per volere di Dio (come la maggior parte delle monarchie medievali europee, ma anche il regno di Francia fino alla rivoluzione francese) o di un altro potere superiore, come specificato dalla religione nazionale.