Teodoro Metochita

«(2) Per la corporatura, l'armonia delle membra e delle altre parti e l'allegria dello sguardo attirava a sé tutti gli sguardi. La felice disposizione naturale all'oratoria, la perseveranza nel lavoro, la memoria impeccabile e la perfetta preparazione in ogni campo l'hanno portato ad eccellere. Era così ben preparato nel rispondere alle domande in ogni campo, sia antico che nuovo, come se la sua lingua fosse un libro, che i suoi amici avevano poco o nessun bisogno di libri. Era infatti una biblioteca vivente, un pozzo di informazioni pronte; e così superava di gran lunga tutti gli studiosi precedenti. (3) Se uno tuttavia dovesse muovergli una critica, ⟨sarebbe⟩ che non ha voluto elevare alcuno dei retori antichi a modello del suo stile di scrittura, il non aver alleggerito il peso della sua intelligenza con un eloquio spigliato e allegro, il non aver voluto mettere il morso al suo intelletto indubbiamente vulcanico; al contrario, avendo obbedito a una sua peculiare e indipendente natura, quel che offre è una tempesta, un mare di parole. Di conseguenza lacera, affetta le orecchie all'uditorio, proprio come le spine della rosa con le mani di chi la coglie. Chi voglia può verificare la sua abilità retorica dai molti scritti che ha composto, riempiendoli di molte e rilevanti informazioni.»

Teodoro Metochita presenta il progetto della rinnovata Chiesa di San Salvatore in Chora al Cristo Pantocratore.

Teodoro Metochita o Metochite (in greco Θεόδωρος Μετοχίτης?, Theódōros Metochítēs; Nicea, 1270[1]Costantinopoli, 13 marzo 1332) è stato un politico, scrittore e mecenate bizantino, oltre che filosofo e astronomo. Dal 1305 al 1328 fu consigliere personale (mesazōn) dell'imperatore bizantino Andronico II Paleologo.


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