Teoria dello slittamento polare

La teoria dello slittamento del polo è l'ipotesi secondo la quale gli assi di rotazione di un pianeta non sono sempre stati nella stessa posizione di quella attuale o che non vi rimarranno in futuro; in altre parole che i poli fisici di un pianeta si sono, o saranno, spostati.

L'ipotesi dello slittamento polare è quasi sempre legata al contesto della Terra, ma anche altri corpi del Sistema Solare potrebbero aver avuto esperienze di una riorientazione assiale durante la loro esistenza.

La teoria dello slittamento polare non va confusa con quella della tettonica delle placche, quel concetto geologico secondo il quale la superficie terrestre è costituita da placche solide che si spostano su un'astenosfera fluida.

Ma non va nemmeno confusa con la teoria della deriva dei continenti, un corollario della tettonica delle placche che sostiene che la posizione delle terre emerse sia mutata lentamente spostandosi sulla superficie terrestre, dando come risultato la graduale comparsa dei continenti, la loro rottura e la creazione di oceani in un arco temporale di centinaia di milioni di anni.

Infine la teoria dello slittamento polare non va confusa con l'inversione geomagnetica, il periodico rovesciamento del campo magnetico della Terra (l'effetto dello scambio tra i poli magnetici nord e sud). L'inversione geomagnetica è più accettata nella comunità scientifica rispetto alla teoria dello slittamento polare.

È tuttora consolidato che un reale allontanamento polare si è verificato varie volte in passato, ma al ritmo di un grado o meno, ogni milione di anni. Comunque nella letteratura popolare sono state proposte molte teorie che riguardano uno slittamento polare molto rapido.


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