Thomas Szasz

Thomas Stephen Szasz

Thomas Stephen Szasz, anglicizzazione di Tomás István Szász (Budapest, 15 aprile 1920Manlius, 8 settembre 2012[1]), è stato uno psichiatra e attivista ungherese naturalizzato statunitense.

Fu professore emerito di psichiatria presso lo Health Science Center, della State University di New York, sede di Syracuse, famoso per essere uno dei principali critici dei fondamenti morali e scientifici della psichiatria, vicino alle convinzioni dell'antipsichiatria. Sostenne la liberalizzazione delle droghe, dei farmaci e la lotta all'istituto del manicomio e dell'ospedalizzazione forzata attuata nel sistema sanitario degli Stati Uniti, affermando che esistono malattie neurologiche, disordini comportamentali e problemi filosofico-esistenziali, ma non malattie "mentali" in senso stretto, che lui considerava un'invenzione della psichiatria, alla cui pratica non era però contrario se consensuale.

I suoi due libri più noti sono Il mito della malattia mentale e The Manufacture of Madness: A Comparative Study of the Inquisition and the Mental Health Movement, che espongono alcuni degli argomenti cui è più associato.

Le sue posizioni politiche e sociali sono invece spesso avvicinate al libertarianismo, al miniarchismo o al libertarianismo di sinistra, anche se si inseriscono direttamente nel solco del liberalismo classico, riprendendo anche alcune posizioni dell'utilitarista John Stuart Mill sul rispetto dell'individuo come obbligo da parte della società.[2] Pur non essendo contrario a uno stato sociale minimo, ammonì in Farmacrazia, medicina e politica in America, a prestare attenzione di non trasformare il welfare state in uno Stato terapeutico.[3]


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