Tirpitz (nave da battaglia)

Tirpitz
La corazzata Tirpitz
Descrizione generale
TipoCorazzata
ClasseBismarck
ProprietàKriegsmarine
Ordine14 giugno 1936
CantiereMarinewerft di Wilhelmshaven
Impostazione24 ottobre 1936
Varo1º aprile 1939
Entrata in servizio25 febbraio 1941
Destino finaleaffondata in un attacco aereo britannico il 12 novembre 1944 presso Tromsø
Caratteristiche generali
Dislocamento
  • a vuoto (il 40% corazze): 42900 t
  • a pieno carico: 52600 t
Lunghezza
  • sulla linea di galleggiamento: 241 m
  • complessivo: 253,6 m
Larghezza36 m
Pescaggio
  • standard: 8,7 m
  • a pieno carico: 10,2 m
Propulsione12 caldaie a vapore modello Wagner, 3 assi d'elica (138.000 HP)
Velocità30 nodi (55,56 km/h)
Autonomia17 200 miglia a 16 nodi (31 850 km a 29,63 km/h)
Equipaggio2.608 (103 ufficiali)
Armamento
Artiglieria
Siluri
  • 8 tubi lanciasiluri da 533mm
Corazzaturaprotezione verticale: 320 mm, orizzontale 50/80 mm
torre 340 mm
Mezzi aereidue catapulte con quattro idrovolanti Arado Ar 196
Note
Soprannome"Den ensomme Nordens Dronning", ovvero La Regina solitaria del Nord, datole dai norvegesi
dati tratti da[1]
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La Tirpitz fu una nave da battaglia della Kriegsmarine tedesca, seconda e ultima unità della Classe Bismarck. Essa fu concepita, insieme alla gemella Bismarck, per essere la punta di diamante della marina tedesca. Entrata in servizio molto dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, la nave partecipò a pochissime azioni belliche, passando la maggior parte della sua vita a nascondersi nei fiordi norvegesi dagli attacchi degli Alleati; di fatto essa ebbe funzione di "fleet in being", cioè quella di tenere occupata una gran quantità di forze nemiche per via della sua pericolosità potenziale.

Dopo l'affondamento della gemella Bismarck, fu soprannominata dai norvegesi "La solitaria regina del Nord" (Den ensomme Nordens Dronning)[2].

  1. ^ Tirpitz Technical Data, su german-navy.de. URL consultato il 6 gennaio 2013.
  2. ^ (EN) Tirpitz, su militaryfactory.com. URL consultato il 7 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2013).

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