Tony Blair

Tony Blair
Tony Blair nel 2019

Primo ministro del Regno Unito
Durata mandato2 maggio 1997 –
27 giugno 2007
MonarcaElisabetta II
ViceJohn Prescott
PredecessoreJohn Major
SuccessoreGordon Brown

Presidente del Consiglio europeo
Durata mandato1º gennaio 1998 –
30 giugno 1998
PredecessoreJean-Claude Juncker
SuccessoreViktor Klima

Durata mandato1º luglio 2005 –
31 dicembre 2005
PredecessoreJean-Claude Juncker
SuccessoreWolfgang Schüssel

Leader dell'opposizione
Durata mandato21 luglio 1994 –
2 maggio 1997
MonarcaElisabetta II
Capo del governoJohn Major
ViceJohn Prescott
PredecessoreMargaret Beckett
SuccessoreJohn Major

Leader del Partito Laburista
Durata mandato21 luglio 1994 –
24 giugno 2007
PresidenteCharles Clarke
John Reid
Ian McCartney
Hazel Blears
ViceJohn Prescott
PredecessoreJohn Smith
SuccessoreGordon Brown

Segretario di Stato per l'energia e il cambiamento climatico
Durata mandato23 novembre 1988 –
2 novembre 1989
PredecessoreJohn Prescott
SuccessoreFrank Dobson

Inviato speciale del Quartetto per il Medio Oriente
Durata mandato27 giugno 2007 –
27 maggio 2015
PredecessoreJames Wolfensohn
SuccessoreKito de Boer

Membro del Parlamento
Durata mandato9 giugno 1983 –
27 giugno 2007
Predecessorecollegio elettorale creato
SuccessorePhil Wilson
Legislatura49ª, 50ª, 51ª, 52ª, 53ª, 54ª
CollegioSedgefield

Dati generali
Prefisso onorificoThe Right Honourable
Suffisso onorificoMP
Partito politicoLaburista
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
Bachelor of Arts
UniversitàSt John's College (Oxford)
City Law School
ProfessioneAvvocato

Sir Anthony Charles Lynton Blair KG, detto Tony (Edimburgo, 6 maggio 1953) è un politico britannico.

È stato primo ministro del Regno Unito dal 2 maggio 1997 al 27 giugno 2007, giorno delle sue dimissioni. Da allora ha ricoperto, fino al 27 maggio 2015, l'incarico di inviato per la pace nel Medio Oriente nel Quartetto per il Medio Oriente, su mandato di ONU, Unione europea, USA e Russia[1].

Dal 1983 al 2007, Blair è stato membro del Parlamento (MP) per il collegio di Sedgefield. È stato eletto leader del partito laburista nel luglio 1994, a seguito della morte improvvisa del suo predecessore John Smith, che, insieme al suo predecessore Neil Kinnock aveva iniziato a spostare politicamente i laburisti al centro della scena politica inglese, nella speranza di vincere le elezioni e conquistare il governo. Sotto la direzione di Blair, il partito ha usato l'accoppiata, New Labour, per allontanarlo dalle precedenti politiche, centrate sulla protezione dei lavoratori, e da una concezione tradizionale del socialismo. Blair ha dichiarato il sostegno a una nuova idea di sinistra, una sinistra che riconosca gli individui come socialmente interdipendenti, con il fondamentale obiettivo del mantenimento della giustizia e della coesione sociale, ma che, nello stesso tempo acquisisca il principio delle pari opportunità fra cittadini eguali e liberi di esprimersi e di competere. Questa concezione è stata anche denominata Terza via.[2] Blair venne anche criticato per aver abbandonato la politica socialista del partito e accettando senza eccezioni il capitalismo.[3] I sostenitori invece hanno dichiarato che, dopo quattro sconfitte consecutive alle elezioni generali, dal 1979 al 1992, il partito laburista doveva rompere con le logiche del passato, politicamente troppo a sinistra, al fine di poter vincere le elezioni politiche.

Nel maggio 1997, il Partito Laburista si afferma alle elezioni generali, la più grande della sua storia, consentendo a Blair, a 43 anni, di diventare il più giovane Primo ministro dal 1812. Nel settembre 1997, Blair raggiunse una notevole popolarità personale dopo la sua risposta pubblica alla morte della Principessa Diana.[4][5][6] Il Partito laburista, oltre alle politiche del 1997, vinse altre due elezioni sotto la sua leadership: nel 2001 e poi nel 2005, ma con una maggioranza ridotta. Nei primi anni del governo del New Labour, il governo Blair ha introdotto la legge nazionale sui salari minimi, la legge sui diritti umani e la legge sulla libertà di informazione. Il governo Blair ha anche trasferito potere, istituendo il Parlamento scozzese, l'Assemblea nazionale per il Galles e l'Assemblea dell'Irlanda del Nord. Nell'Irlanda del Nord, Blair venne coinvolto nell'Accordo del Venerdì Santo del 1998.

Blair ha sostenuto fortemente la politica estera dell'amministrazione Bush e ha assicurato che le Forze armate britanniche avrebbero partecipato alla guerra in Afghanistan e alla più controversa invasione dell'Iraq del 2003. Blair ha inoltre affrontato una forte critica per il suo ruolo nella guerra in Iraq, inclusi i sospetti di crimini di guerra e di aver causato una guerra di aggressione.[7] Nel 2016, un'inchiesta ha criticato fortemente le sue azioni descrivendo la guerra in Iraq come ingiustificata e inutile. Blair intervenne anche militarmente nel Kosovo e in Sierra Leone.

Nel giugno 2007 Blair si è dimesso sia come leader del Partito Laburista che come Primo ministro. Al suo posto venne nominato Gordon Brown.[8] Nello stesso giorno venne nominato inviato speciale ufficiale del Quartetto sul Medio Oriente, un ufficio che ha mantenuto fino a maggio 2015.[9] Oltre ad aver creato diverse fondazioni a suo nome, attualmente gestisce un'attività di consulenza.[10]

  1. ^ (EN) Blair appointed Middle East envoy, BBC News, 27 giugno 2007.
  2. ^ Michael Freeden, Liberal Languages: Ideological Imaginations and Twentieth-Century Progressive Thought, Princeton University Press, 2004, p. 198.
  3. ^ Florence Faucher-King, Patrick Le Galès e Gregory Elliott, The New Labour experiment: change and reform under Blair and Brown, Stanford, California, USA, Stanford University Press, 2010, p. 18.
  4. ^ Blair is Mr 93%. Stephen Castle/Paul Routledge. The Independent (national newspaper). Published: 28 September 1997. Retrieved 6 May 2014.
  5. ^ Tony Blair's Style of Government: An Interim Assessment – Page 1. Political Issues in Britain Today. Editor: Bill Jones. Publisher: Manchester University Press. (5th edition). Published: 1999. Retrieved 6 May 2014.
  6. ^ It's the way they tell' em Archiviato il 27 dicembre 2014 in Internet Archive. Total Politics. Simon Hoggart. Retrieved 6 May 2014.
  7. ^ Clive Coleman, Could Tony Blair face legal action over Iraq War?, BBC, 7 luglio 2016.
  8. ^ Brown is UK's new prime minister, BBC News, 27 giugno 2007. URL consultato il 27 giugno 2007.
  9. ^ Tony Blair quits Middle East envoy role, BBC News, 27 maggio 2015. URL consultato il 3 aprile 2016.
  10. ^ Blair launches faith foundation, BBC News, 30 maggio 2008. URL consultato il 20 aprile 2010.

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