Il Tractatus de sphaera, noto anche come De sphaera mundi o semplicemente De sphaera, è un'opera di Giovanni Sacrobosco scritta nel 1230 circa. Esso fu in assoluto il trattato di astronomia più diffuso nel Medioevo: era usato in tutte le università ed il manoscritto fu copiato molte volte prima dell'invenzione della stampa. La prima copia stampata apparve a Ferrara nel 1472, da allora continuò ad essere stampato per altri due secoli ed ebbe numerosi commentari, tra cui il più famoso è quello dell'astronomo gesuita Christoph Clavius (1538-1612), dal titolo In sphaeram Iohannis de Sacro Bosco commentarius (Roma, 1581); tra gli altri vi è il manoscritto miniato Sphaerae coelestis et planetarum descriptio.
Il Tractatus de sphaera, essenzialmente basato sull'Almagesto di Tolomeo, è diviso in quattro capitoli: il primo tratta la struttura generale dell'universo; il secondo le sfere celesti; il terzo la rotazione giornaliera del cielo e le zone climatiche terrestri; il quarto i movimenti dei pianeti e le eclissi.