Treveri | ||||
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Il popolo dei Treveri si trovava a sinistra del medio corso del Reno attorno al 98, al tempo dello storico Tacito che scrisse De origine et situ Germanorum | ||||
Sottogruppi | faceva parte dei Germani occidentali (Istaevones) | |||
Luogo d'origine | in Gallia Belgica, lungo le due sponde della Mosella, nel territorio ove sorse la città di Treviri | |||
Periodo | nel III secolo a.C. passarono il Reno, stanziandosi in Gallia Comata | |||
Lingua | lingue germaniche | |||
Distribuzione | ||||
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I Treveri erano una potente tribù della Gallia Belgica, stanziata al nord est della Gallia, lungo le due sponde della Mosella, nel territorio ove sorse la città di Treviri, confinante col territorio dei Belgi Atuatuci a nord; con il territorio dei Vangioni, dei Nemeti e dei Germani Ubi ad est; con il territorio dei Mediomatrici a sud; con il territorio dei Belgi Remi ad ovest.
Sebbene il popolo fosse originariamente germanico,[1][2] in seguito al lungo insediamento in Gallia accolse elementi celtici, che si fusero al ceppo primario. Di loro parla Giulio Cesare nel De bello Gallico (1.37.1), essi furono in campo con Induziomaro contro Tito Labieno e Cesare.