Trichoptera

Tricotteri
Larva di tricottero in uno stagno
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
(clade)Ecdysozoa
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
(clade)Amphiesmenoptera
OrdineTrichoptera
Kirby, 1813
Nomi comuni

Friganee

Famiglie
  • vedi testo

Negli ecosistemi delle acque dolci, specialmente nei corpi d'acqua superficiali dell'areale paleartico, i Tricotteri (Trichoptera Kirby, 1813) sono uno degli Ordini più importanti di Insetti acquatici in quanto componenti di catene trofiche complesse e per il fatto che la loro biologia interagisce con interi comparti di organismi fluviali.

Sono insetti anfibiotici poiché, da adulti, sono aericoli, anche se volatori di scarsa abilità, mentre i loro stadi pre-immaginali sono acquatici.

Secondo R.Fitter[1] l'ordine presenta importanti affinità con un gruppo di lepidotteri zeuglopteri, Micropterigidae

  • per il tipo di nervature alari, con scarse nervature trasverse;
  • per il fatto che i numerosi peli di cui sono ricoperte le ali degli adulti (da cui il nome, dal greco trikhòs "pelo" e pteròn "ala") sono strutturalmente simili alle squame che ricoprono le ali dei Lepidotteri;
  • per l'evoluzione dell'apparato boccale in alcuni gruppi (adattamento alla suzione) dove i lobi esterni delle mascelle tendono ad allungarsi e ad affrontarsi per formare un tubo succhiante, come avviene anche nei Lepidotteri.

Quest'ultimo elemento, però, è contestato da alcuni lepidotterologi[2] per i quali l'apparato boccale sarebbe un apparato masticatore regredito, con mandibole ridotte e talvolta funzionante come lambente.

Ciò nonostante, tutti gli autori sono sostanzialmente concordi nel riconoscere affinità con i Lepidotteri anche per il fatto decisivo che

  • nei Lepidotteri e nei Tricotteri il sesso eterogametico è quello femminile, mentre in tutti gli altri insetti è quello maschile.

I Tricotteri sono quasi sempre acquatici negli stadi pre-immaginali. Hanno dimensioni piccole o medie, raramente grandi, con livree di colori generalmente poco vivaci, raramente variegate o metalliche. Solo raramente presentano forme brachittere, microttere o sub-attere. Sono spesso igrofili e/o lucifughi; poche specie sono diurne. Hanno volo incerto, poco sostenuto. Generalmente volano isolati o in gruppi. Molte specie sono cavernicole (Stenophylacini) ma si tratta di troglosseni ed una sola specie (Wormaldia subterranea RAD.) è conosciuta come troglobia.

Le larve sono oligopode, anoiche o evoiche, con tegumenti in parte sclerificati ed in parte membranacei. Pupe exarate e dectiche. La caratteristica più nota dei Tricotteri è quella che le loro larve, con la sola secrezione sericea o con l'aggiunta di sabbia, pietruzze ed elementi vegetali vari, si costruiscono dei ricoveri (foderi) mobili oppure fissi dalle forme e dimensioni più svariate (lunghi da 3 mm fino a 8 cm) nei quali poi metamorfosano (o anche metamorfosano in loggette fisse costruite dalle larve per affrontare la ninfosi). Poche specie vivono libere allo stadio larvale.

Secondo Moretti[3] le larve stenoterme e reofile dipendono direttamente dalla temperatura e dal flusso d'acqua per cui muoiono immediatamente in ambienti stagnanti mentre quelle di tipo limnofilo ed eurirtermo sono capaci di resistere a forti variazioni di questi fattori.

I Tricotteri sono conosciuti come fossili dal Trias e dal Giura. L'ordine comprende 5400 specie (330 in Italia), raggruppate in 32 generi e 19 famiglie, di cui una quindicina presenti in Europa. Un tempo erano distinti in due sottordini: Annulipalpia ed Integripalpia.

Sono insetti endopterigoti ed olometaboli, normalmente ovipari (solo Notanatolica vivipara WOOD-MASS è conosciuta come vivipara), a riproduzione anfigonica, anche se alcune entità che presentano notevole spanandrìa si suppongono partenogenetiche.

  1. ^ R.Fitter, “ Evolution of freshwater life”, William Collins Sons & Co. Ldt, London, 1978
  2. ^ M.La Greca, “Zoologia degli invertebrati”, Utet, Torino, 1984
  3. ^ G.Moretti, "Trichoptera", AQ/1/196 CNR,1983

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