Truppe straniere nelle Waffen-SS

Voce principale: Waffen-SS.
Il Gran Mufti di Gerusalemme Muhammad Amīn al-Husaynī visita le Waffen-SS bosniache musulmane

Waffen-SS erano i reparti combattenti delle Schutzstaffel o SS, distinti dalle Allgemeine-SS, a partire dal 1940 inclusero nei loro ranghi anche personale non tedesco, in linea con le intenzioni di Heinrich Himmler per il quale le SS si dovessero sviluppare come un'organizzazione germanica più che tedesca[1].

Anche prima della guerra erano state ammesse piccole percentuali di stranieri accettabili, comprendenti addirittura un soldato dalla doppia nazionalità tedesca e britannica, che aveva servito nella SS-VT Standarte Deutschland. All'inizio l'attestazione documentata della discendenza ariana costituì un requisito fondamentale per l'accettazione ma, con la rapida espansione delle Waffen-SS dopo il 1940, i regolamenti razziali divennero in certa misura lettera morta. Nel corso del conflitto le autorità della RuSHA sotto dure pressioni, si accontentarono di accettare dagli arruolati europei occidentali e tedeschi delle Waffen-SS una dichiarazione firmata di discendenza ariana, che avrebbe potuto essere controllata in seguito, quando fosse stato necessario o quando se ne fosse presentata l'opportunità[1].

Alla fine della guerra 25 delle 38 divisioni della Waffen-SS erano formate da personale volontario straniero, per una percentuale superiore al 50% del numero complessivo appartenenti a tale forza armata. Le provenienze dei volontari furono le più disparate sia come nazionalità sia come estrazione ideologica, in quanto a fianco di volontari decisamente convinti dell'ideologia nazista operarono anche persone semplicemente contrarie al bolscevismo, fanatici anti-semiti, compresi molti musulmani, e soldati che scelsero di arruolarsi come alternativa all'internamento nei campi di prigionia tedeschi.

  1. ^ a b R.Lumdsen, p. 243.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy