^Chiamato magnus da Pier Damiani nella Vita del marchese Ugo ( scritta nel 1070 ca. in Petri Damiani opera omnia, II, a cura di J. P. Migne, in Patrologia Latina, CXLV, Lutetiae Parisiorum, 1853, pp. 825 ss.)
^Secondo San Pier Damiani, quando Ugo morì non aveva ancora compiuto cinquant’anni, per cui fino al 970, o poco oltre, egli era ancora minorenne (oggi come data di nascita si propende per il 953). Infatti il Santo racconta che, quando il nobiluomo si ammalò, un vescovo avrebbe interpretato nelle forme di un pezzo di legno che stava bruciando il numero L che profetizzava che il marchese sarebbe morto all’età di 50 anni, tranquillizzando i presenti. Ugo morì poco dopo non ancora cinquantenne - v. Guido Tigler, «Le origini della Badia Fiorentina e il sepolcro del marchese Ugo», in Castelli nel Chianti tra archeologia, storia e arte, Atti del Convegno tenuto il 26 settembre 2015 presso il Castello di Gabbiano, Centro di Studi Chiantigiani “Clante”, p. 123; Nota n° 70 p. 153 dello stesso studio.
^È probabile che anticamente l’insegna fosse percepita come stemma dello stesso Ugo, e non della Badia ( come riportato dal Borghini): perché le abbazie italiane non si fregiavano di uno stemma, a differenza delle Reichsabteien ( «abbazie imperiali») tedesche divenute stati sovrani colla Bolla Aurea del 1356. G. Tigler, «Le origini della Badia Fiorentina...», 2015, p. 126.