Vaiolo

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Vaiolo
Bambina che mostra il rash tipico dovuto a Variola maior
Specialitàinfettivologia
EziologiaVariola virus
Mortalità mondiale69%
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM050050
ICD-10B03
MeSHD012899
MedlinePlus001356
eMedicine830328 e 237229

Il vaiolo è stata una malattia infettiva causata da due varianti del virus Variola, la Variola maior e la Variola minor[1]. La malattia è anche conosciuta con i termini latini variola o variola vera (dal tardo latino variŏla, derivato da varius, a significare "vario", "chiazzato"[2]), mentre il termine inglese smallpox venne coniato nel Regno Unito nel XV secolo per distinguerla dalla sifilide, denominata great pox[3].

Il virus del vaiolo si localizza a livello della piccola circolazione della cute, del cavo orale e della faringe. A livello cutaneo si manifesta con un'eruzione maculo-papulare e, successivamente, con vescicole sollevate piene di liquido. La Variola maior è causa di manifestazioni cliniche più rilevanti ed è caratterizzata da una letalità del 30-35%[4][5]. Le complicanze a lungo termine includono cicatrici caratteristiche, soprattutto al volto, nel 65–85% di coloro che riescono a sopravvivere[6]; possono inoltre manifestarsi, seppure con una minore prevalenza stimabile nel 2-5% dei casi, cecità, come conseguenza di ulcere corneali e successivi esiti cicatriziali, e deformità degli arti, a causa di episodi di artrite e osteomielite. La Variola minor causa una forma di malattia più lieve, nota anche come alastrim, che può condurre al decesso nell'1% dei casi[4].

Si ritiene che il vaiolo sia emerso nella popolazione umana circa nel II millennio a.C.[3], e la prima prova fisica si può far risalire al rash pustoloso rilevato sulla mummia del faraone Ramses V[7]. Si è stimato che la malattia abbia ucciso circa 400 000 europei ogni anno durante il XVIII secolo[8] e sia stato responsabile di un terzo di tutti i casi di cecità[4][9]; fra le persone infettate, la mortalità variava dal 20% al 60% per gli adulti e arrivava fino all'80% dei bambini[10]. Nel XX secolo il vaiolo ha causato circa 300-500 milioni di decessi nel mondo[11][12][13], e nel solo 1967, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, quindici milioni di persone contrassero la malattia e di questi due milioni morirono[14].

Dopo una massiccia campagna di vaccinazione portata avanti dal XIX secolo e condotta con un imponente sforzo congiunto fra il 1958 e il 1977, l'OMS ha dichiarato nel 1979 la malattia eradicata dopo che l'ultimo caso di vaiolo contratto in natura, e causato da Variola minor, era stato diagnosticato in Somalia il 26 ottobre 1977[14]: l'eradicazione del vaiolo ha rappresentato uno dei massimi successi nella storia della medicina e un precedente inedito nella storia dell'umanità[15]. Il vaiolo è stata per decenni l'unica malattia eradicata fino al 2011, quando la peste bovina ha subito lo stesso destino[16][17][18].

  1. ^ (EN) Ryan KJ, Ray CG (editors), Sherris Medical Microbiology, 4th, McGraw Hill, 2004, pp. 525–8, ISBN 0-8385-8529-9.
  2. ^ vaiolo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ a b (EN) Barquet N, Domingo P, Smallpox: the triumph over the most terrible of the ministers of death [collegamento interrotto], in Ann. Intern. Med., vol. 127, 8 Pt 1, 15 ottobre 1997, pp. 635–42, PMID 9341063.
  4. ^ a b c (EN) Behbehani AM, The smallpox story: life and death of an old disease, in Microbiol Rev, vol. 47, n. 4, 1º dicembre 1983, pp. 455–509, PMC 281588, PMID 6319980.
  5. ^ (EN) Smallpox, su afip.org, Armed Forces Institute of Pathology: Department of Infectious and Parasitic Diseases, 9 ottobre 2007. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2007).
  6. ^ (EN) Jezek Z, Hardjotanojo W, Rangaraj AG, Facial scarring after varicella. A comparison between variola major and variola minor, in Am. J. Epidemiol., vol. 114, n. 6, 1981, pp. 798–803, PMID 7315828.
  7. ^ (EN) Donald Hopkins, Ramses V:Earliest known victim? (PDF), su whqlibdoc.who.int, WHO. URL consultato il 6 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2007).
  8. ^ (EN) J. N. Hays, Epidemics and pandemics: their impacts on human history, ABC-CLIO, 2005, pp. 151, ISBN 1-85109-658-2.
  9. ^ (EN) Donald A. Henderson and Bernard Moss, Vaccines, Filadelfia, Saunders, 1999.
  10. ^ (EN) Riedel S, Edward Jenner and the history of smallpox and vaccination, in Proc (Bayl Univ Med Cent), vol. 18, n. 1, 2005, pp. 21–5, PMC 1200696, PMID 16200144.
  11. ^ Koplow.
  12. ^ (EN) UC Davis Magazine, Summer 2006: Epidemics on the Horizon, su ucdavismagazine.ucdavis.edu. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2012).
  13. ^ (EN) How Poxviruses Such As Smallpox Evade The Immune System, su sciencedaily.com, ScienceDaily, 1º febbraio 2008. URL consultato il 7 luglio 2012.
  14. ^ a b (EN) Smallpox, su WHO Factsheet. URL consultato il 6 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2012).
  15. ^ (EN) History of smallpox vaccination, su World Health Organization. URL consultato il 4 luglio 2023.
  16. ^ (EN) De Kevin M. Cock, (Book Review) The Eradication of Smallpox: Edward Jenner and The First and Only Eradication of a Human Infectious Disease, in Nature Medicine, vol. 7, n. 1, 2001, pp. 15–6, DOI:10.1038/83283.
  17. ^ (EN) Tognotti E., The eradication of smallpox, a success story for modern medicine and public health: What lessons for the future? (PDF), in J Infect Dev Ctries, vol. 4, n. 5, giugno 2010, pp. 264–266, PMID 20539058. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  18. ^ (EN) The world is free of rinderpest, su mg.co.za, The Mail and Guardian, 25 maggio 2011. URL consultato il 7 luglio 2012.

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