Venafro

Venafro
comune
Venafro – Stemma
Venafro – Bandiera
Venafro – Veduta
Venafro – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Molise
Provincia Isernia
Amministrazione
SindacoAlfredo Ricci (Forza Italia) dall'11-6-2018 (2º mandato dal 15-05-2023)
Territorio
Coordinate41°29′N 14°03′E
Altitudine222 m s.l.m.
Superficie46,45 km²
Abitanti10 811[2] (31-8-2023)
Densità232,74 ab./km²
FrazioniCeppagna, Le Noci, Vallecupa
Comuni confinantiCapriati a Volturno (CE), Ciorlano (CE), Conca Casale, Mignano Monte Lungo (CE), Pozzilli, San Pietro Infine (CE), San Vittore del Lazio (FR), Sesto Campano
Altre informazioni
Cod. postale86079
Prefisso0865
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT094052
Cod. catastaleL725
TargaIS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 492 GG[4]
Nome abitantivenafrani
Patronosanti Nicandro, Marciano e Daria
Giorno festivo17 giugno
PIL(nominale) 186,9 mln [1]
PIL procapite(nominale) 16 761 [1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Venafro
Venafro
Venafro – Mappa
Venafro – Mappa
Posizione del comune di Venafro nella provincia di Isernia
Sito istituzionale

Venafro (Venafrë in dialetto locale) è un comune italiano di 10 811 abitanti[2] della provincia di Isernia in Molise.

Ha origini molto antiche, risalenti al popolo italico dei Sanniti, dove nel III secolo a.C. combatterono aspramente contro Roma durante le guerre sannitiche. Nell'89 a.C. Venafrum fu teatro di uno scontro decisivo contro Roma dove guerreggiò il gruppo dei popoli della "Lega italica", nella cosiddetta "Guerra sociale". Nel Medioevo, fu invasa dai Longobardi, e divenne dal VI secolo sede di una diocesi, nonché importante centro di passaggio da Molise e Abruzzo per Napoli. Dal XV secolo fu di proprietà della famiglia Pandone, che contribuì alla ripresa economica del centro. Nel 1860 ospitò Vittorio Emanuele II in viaggio per l'incontro con Giuseppe Garibaldi.

Il centro storico si presenta sotto aspetto di borgo fortificato lungo la scarpata della montagna, distante dall'antico centro romano, identificato nella zona dell'anfiteatro. Il punto più alto del borgo è il Castello Pandone, mentre la Cattedrale, seguendo lo schema delle antiche città normanno-longobarde, si trova fuori le mura. L'assetto urbanistico è molto preciso, scandito da cardo e decumano, e risente dell'influsso architettonico del barocco napoletano. Presso il centro si trovano altri due monumenti importanti: il cimitero militare francese di guerra, e il convento di San Nicandro, divenuto santuario già ai tempi della visita di Padre Pio nei primi anni del '900, necessitando di cure mediche per le sue malattie.

  1. ^ a b Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, in Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).

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