Vergini di Hiroshima

Le ustioni sul corpo di questa sopravvissuta hanno ripreso i motivi del kimono che stava indossando: le aree più chiare del kimono hanno riflesso la luce intensa dell'esplosione, riducendo al minimo le ustioni; nelle zone in cui le cuciture del kimono erano più stette – come le spalle – le ustioni sono invece più gravi. Le aree con le cuciture più allentate non mostrano invece segni di ustione

Le vergini di Hiroshima sono un gruppo di 25 donne giapponesi che, al momento del bombardamento atomico di Hiroshima del 6 agosto 1945, erano delle giovani donne e che vennero sfigurate pesantemente a causa dell'intensa luce provocata dalla bomba. In seguito, nel 1955, le ragazze andarono negli Stati Uniti d'America sotto l'attenzione mediatica per sottoporsi a una serie di interventi chirurgici ricostruttivi.[1]

I volti delle ragazze svilupparono vistosi cheloidi in seguito alle ustioni, e molte delle ferite sulle mani portarono queste ultime ad assumere una forma ad "artiglio" con un'innaturale curvatura. Queste donne, così come tutti i sopravvissuti che hanno subito le conseguenze della bomba atomica, vengono indicate come hibakusha (被爆者?), "coloro che sono stati colpiti dal bombardamento").[1]

  1. ^ a b (EN) Maria Barrett e Colin Edwards, The Hiroshima Maidens, su CBC.ca, 8 agosto 1957.

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