Col nome di via Iulia Augusta si indica convenzionalmente la strada romana che da Aquileia portava al Norico, e che seguiva un percorso già frequentato e conosciuto fin dalla preistoria.[1]
Nel 1884 l'archeologo Carlo Gregorutti propose per questa strada, di cui non è noto il nome a essa attribuito in epoca romana, quello di "Via Iulia Augusta", basandosi sul fatto che era stata risistemata una prima volta all'epoca di Giulio Cesare e degli imperatori della dinastia giulio-claudia.[1] Il percorso è comunque citato nell'Itinerarium Antonini, sia nell'it. 279 verso Aguntum (nei pressi di Lienz, in Tirolo), che riporta le tappe intermedie di Ad Tricensimum (Tricesimo), a 30 miglia da Aquileia) e Iulio Carnico (Zuglio, a 30 miglia da Tricesimo), sia nell'it. 276 verso Virunum (presso Klagenfurt, in Carinzia) che riporta la tappa intermedia di viam Bellono (forse la stessa Tricesimo, considerando la distanza da Aquileia, e da cui evidentemente si diramava un percorso verso Belluno) e quella di Larice (identificata con Chiusaforte). Questo secondo itinerario da Aquileia a Virunum è pure riportato nella Tabula Peutingeriana.
Il percorso era costellato di strutture per la sosta (mansiones), posti di cambio dei cavalli (mutationes) e stazioni doganali (stationes) che segnavano il passaggio dal territorio italico alla grande circoscrizione doganale dell'Illirico (Publicum Portorium Illyrici), istituita intorno al 10 d.C. ed estesa verso la metà del II sec. d.C. a tutte le regioni delle Alpi orientali, dell'arco adriatico e del basso corso del Danubio.