Viking 2 | |||||
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Immagine del veicolo | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | NASA | ||||
NSSDC ID | 1975-083A | ||||
SCN | 08199 | ||||
Destinazione | Marte | ||||
Esito |
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Vettore | Titan IIIE-Centaur | ||||
Lancio | 9 settembre 1975, 18:39 UTC Launch Pad 41, Cape Canaveral, Florida | ||||
Luogo lancio | Cape Canaveral Air Force Station Space Launch Complex 41 | ||||
Atterraggio | 3 settembre 1976 | ||||
Sito atterraggio | Marte | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Massa | 3.527 kg totali (in orbita) | ||||
Costruttore | Jet Propulsion Laboratory e Martin Marietta | ||||
Strumentazione | Cfr. Viking 2 Orbiter e Viking 2 Lander | ||||
Parametri orbitali | |||||
Periodo | 24.08 h | ||||
Inclinazione | 80,5° | ||||
Eccentricità | 0.816299166 | ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Viking | |||||
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La missione spaziale Viking 2, programmata e portata a termine dalla NASA negli anni settanta del Novecento, è stata una delle tappe più significative nella storia dell'esplorazione di Marte.
La sonda Viking 2, gemella della omologa Viking 1, consisteva di un orbiter, noto come Viking 2 Orbiter, e di un lander, il Viking 2 Lander, designati per operare indipendentemente l'uno dall'altro a partire dal momento del distacco, e in grado di mantenere in completa autonomia reciproca il contatto con la Terra.[1]
Dopo l'immissione in orbita areocentrica, avvenuta il 7 agosto 1976, la missione primaria dell'orbiter era fornire una mappatura primaria della superficie marziana, in modo da individuare un luogo d'atterraggio particolarmente conveniente per il lander; dopo circa un mese, per l'esattezza il 3 settembre 1976, è avvenuto con successo il distacco delle due componenti della sonda e il conseguente atterraggio del lander sulla superficie del pianeta.[2][3]
Il lander della missione Viking 2 ha operato sulle superficie marziana per 1316 giorni, o 1281 sol, fino all'11 aprile 1980; l'orbiter è invece rimasto operativo fino al 25 luglio 1978, inviando sulla Terra quasi 16.000 immagini e completando 706 orbite attorno al pianeta rosso.[4]
Così come per la sonda già citata sonda gemella, gli obiettivi della missione erano: