«Restiamo umani.»
Vittorio Arrigoni, detto Vik (Besana in Brianza, 4 febbraio 1975[1] – Gaza, 15 aprile 2011), è stato un attivista, giornalista e scrittore italiano.
Sostenitore della soluzione binazionale come strumento di risoluzione del conflitto israelo-palestinese[2], nonché pacifista[3][4], si era trasferito nella Striscia di Gaza.
Fu rapito il 14 aprile 2011 da un gruppo terrorista dichiaratosi afferente all'area jihādista salafita,[5] che lo accusavano di essere entrato a Gaza "per diffondere la corruzione", minacciandone l'uccisione e chiedendo in cambio della sua liberazione la scarcerazione del loro capo, lo sceicco Abu al Walid al Maqdisi, e di alcuni militanti jihādisti detenuti nelle carceri palestinesi.[5] Il cadavere di Arrigoni fu ritrovato il giorno successivo dalle milizie di Hamas nel corso di un blitz in un'abitazione di Gaza.[6]
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