Vologase V

Vologase V
Arsace XXXIII
Moneta raffigurante Vologase V
Re d'Armenia
come Vologase II
In carica180 –
191
PredecessoreSoemo
SuccessoreCosroe I
Re dei Parti
In carica191 –
208
PredecessoreVologase IV
SuccessoreVologase VI
Nome completoVologase
NascitaPartia
MortePartia, 208
Casa realeArsacidi
PadreVologase IV
FigliRev
Vologase
Artabano
Cosroe
ReligioneZoroastrismo

Vologase V, anche Vologases (in partico 𐭅𐭋𐭂𐭔 Walagash) (Partia, ... – Partia, 208), è stato sovrano dei Parti dal 191 al 208.

Figlio di Vologase IV, ricoprì il ruolo di re d'Armenia dal 180 al 191 con il nome di Vologase II, malgrado del suo mandato si conoscano poche informazioni; una delle eccezioni riguarda la sua scelta, compiuta nel 189, di favorire al trono come re d'Iberia suo figlio Rev I (regnante dal 186 al 216). Alla morte di Vologase IV, accedette al trono dell'impero partico; fu allora che cedette il regno in Armenia a un altro suo figlio, Cosroe I. La sua successione non fu indiscussa: un sovrano rivale di nome Osroe II sembra si fosse insediato in Media prima della morte di Vologase IV, ma pare che Vologase V sia riuscito a sconfiggerlo in poco tempo.

Nel 193, si schierò dalla parte di Pescennio Nigro nella sua lotta contro l'altro pretendente al trono dell'impero romano, Settimio Severo, il quale, però, uscì vincitore dallo scontro. Severo attaccò di sorpresa il regno di Vologase nel 195; i romani avanzarono in Mesopotamia, occuparono la fortezza frontaliera di Nisibis e saccheggiarono la capitale partica, Ctesifonte (199) catturando e riducendo in schiavitù molti abitanti. Tentò di conquistare, senza successo la fortezza araba di Hatra. Mentre era impegnato nella lotta con i romani, si verificò un conflitto interno al sup impero, con il principe persiano locale Pabag che si impadronì di Istakhr, capitale della Persia meridionale. Nel 202 fu stipulata una pace che lasciava a tutti gli effetti Roma padrona della Mesopotamia.

A Vologase succedette il figlio maggiore, Vologase VI, ma la ribellione del figlio minore, Artabano IV, portò alla guerra civile.


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