Yuezhi

Migrazioni degli Yuezhi
Ritratto di testa di un principe Yuezhi da Khalchayan, Uzbekistan

Gli Yuezhi (cinese: 月氏 o 月支S, YuèzhīP, "Stirpe della Luna") o Dà Yuèzhī (大月氏 o 大月支S, "Grande Stirpe della Luna") furono un'antica popolazione dell'Asia centrale. L'opinione dominante degli studiosi è che fossero Indoeuropei,[1] e potrebbe trattarsi del popolo noto come Tocari (in greco: Τοχάριοι, Tokharioi) nelle fonti classiche, o di un popolo affine.[2] Il loro impero nomade fu il più vasto del suo tempo, ricoprendo 5,7 milioni di kmq all'apice.

Gli Yuezhi vivevano come pastori nomadi in un'area di prateria arida nella parte occidentale dell'odierna provincia cinese del Gansu, durante il I millennio a.C. Dopo una grave sconfitta per mano degli Xiongnu nel 176 a.C.[3], gli Yuezhi si divisero in due gruppi che migrarono in direzioni diverse: gli Yuezhi Maggiori (Dà Yuèzhī 大月氏) e gli Yuezhi Minori (Xiǎo Yuèzhī 小月氏). Questo diede il via ad un effetto domino che si irradiò in tutte le direzioni e che segnò il corso della storia dell'Asia centrale nei secoli seguenti. I Grandi Yuezhi inizialmente migrarono a nord-ovest nella Valle dell'Ili (ai confini moderni della Cina e del Kazakistan), da dove avrebbero scacciato parti dei Saci. Scacciati dalla Valle dell'Ili dai Wusun, migrarono a sud verso la Sogdiana e in seguito si stabilirono in Battriana. Di conseguenza, i Grandi Yuezhi sono stati spesso identificati con i popoli citati nelle fonti europee classiche come invasori del Regno greco-battriano, come i Tókharioi (greco Τοχάριοι; sanscrito Tukhāra) e gli Asii (o Asioi).

Nel 138 a.C. l'imperatore Wudi della dinastia Han (conosciuto anche come Liu Che, regno 141-87 a.C.), sotto il niánhào di Jian Yuan, inviò un funzionario di nome Zhang Qian con cento uomini alla ricerca del popolo degli Yuezhi al fine di stipulare un'alleanza militare contro gli Xiongnu. Dopo un peregrinare alla loro ricerca durato dodici anni, di cui molti trascorsi come prigioniero degli Xiongnu, Zhang Qian raggiunse il popolo indoeuropeo il quale tuttavia si rifiutò di tornare nei territori di origine.

Nel corso del I secolo a.C., una delle cinque principali tribù dei Grandi Yuezhi in Battriana, i Kushana (cinese: 貴霜; pinyin: Guìshuāng), iniziò a sottomettere le tribù e i popoli vicini. Il successivo impero Kushan, al suo apice nel III secolo d.C., si estendeva da Turfan, nel bacino del Tarim, a nord, fino a Pataliputra, nella pianura gangetica dell'India, a sud. I Kushana svolsero un ruolo importante nello sviluppo del commercio sulla Via della Seta e nell'introduzione del buddismo in Cina.

Gli Yuezhi minori migrarono verso sud, ai margini dell'altopiano tibetano. Si dice che alcuni si siano stabiliti tra i Qiang nel Qinghai e che siano stati coinvolti nella ribellione della provincia di Liang (184-221 d.C.) contro la dinastia Han orientale. Un altro gruppo di Yuezhi avrebbe fondato la città-stato di Cumuḍa (oggi nota come Kumul) nel Tarim orientale. Un quarto gruppo di Yuezhi minori potrebbe essere entrato a far parte del popolo Jie dello Shanxi, che fondò lo Stato Zhao più tardo del IV secolo d.C. (anche se ciò rimane controverso).

Molti studiosi ritengono che gli Yuezhi fossero un popolo indoeuropeo.[4] Sebbene alcuni studiosi li abbiano associati a manufatti di culture estinte nel bacino del Tarim, come le mummie del Tarim e i testi che registrano le lingue tocariane, le prove di un tale legame sono puramente circostanziali.[5]

Tra i re di questa popolazione uno dei più antichi tra quelli ricordati è Agesiles.

  1. ^ «Furono, per opinione quasi unanime, Indoeuropei, forse i più orientali tra quelli che vivevano nelle steppe», Roux, p. 90
  2. ^ «Secondo alcuni, erano i Tocari, "Tokharoi", dell'antichità classica», Roux, p.90.
  3. ^
    (EN)

    «Some scholars believe that the Xiongnu language (or languages) belonged to the Turkic (or at least "Altaic") family, but this is far from being proved.»

    (IT)

    «Alcuni studiosi credono che la lingua (o le lingue) Xiongnu appartengano alla famiglia dei Turkic (o almeno a [quella degli] "Altaic"), ma questo è ben lungi dall'essere provato.»

  4. ^ Narain, A. K. (1990). "Indo-Europeans in Central Asia". In Sinor, Denis (ed.). The Cambridge History of Early Inner Asia. Vol. 1. Cambridge University Press. pp. 151–177. doi:10.1017/CHOL9780521243049.007. ISBN 978-1-139-05489-8
  5. ^ Mallory, J. P.; Mair, Victor H. (2000). The Tarim Mummies: Ancient China and the Mystery of the Earliest Peoples from the West. London: Thames & Hudson. ISBN 978-0-500-05101-6.

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