La zecca di Como fu l'ente preposto alla coniazione delle monete a nome della città di Como. Fu Federico I, detto il Barbarossa, a concedere il diritto di battere moneta alla città sua alleata, probabilmente dopo il 1183 e comunque non prima del 1162.
La zecca di Como coniò monete a nome degli imperatori che si succedettero, oppure a nome del Comune, fino a quando non venne chiusa sotto i Visconti, probabilmente nel 1416.
I nominali coniati furono essenzialmente grossi e denari, coi relativi sottomultipli, seguendo lo standard del Sacro Romano Impero.