Sonderbehandlung

Sonderbehandlung (in tedesco: ˈzɔndɐbəˌhandlʊŋ, "trattamento speciale"[1] o "trattamento preferenziale") era un termine usato dai funzionari nazisti e dalle SS come eufemismo per indicare l'omicidio di massa; più comunemente nella documentazione era usata l'abbreviazione "SB". Il termine diventò famoso per la prima volta durante l'Aktion T4, il piano in cui i medici delle SS uccisero i pazienti malati di mente e disabili tra il 1939 e il 1941, e fu usato anche in maniera più generica dai nazisti per documentare gli omicidi di massa ed i genocidi: un esempio degno di nota fu il Sonderbehandlung 14f13.

Himmler (davanti a destra, accanto al prigioniero) in visita al campo di concentramento di Dachau nel 1936.

Questo termine fu utilizzato per riferirsi in modo impreciso alle apparecchiature utilizzate per perpetrare i crimini stessi, come le camere a gas ed il gas Zyklon B. Il vero significato di Sonderbehandlung era ampiamente noto tra le SS tanto che nell'aprile 1943 il Reichsführer-SS Heinrich Himmler fu così preoccupato per la sua sicurezza che lo fece redigere in un rapporto segreto.

Berel Lang afferma che il linguaggio mascherato fu usato "[...] non solo nelle comunicazioni inviate alla popolazione ebraica, dove l'intenzione di coloro che emettevano le comunicazioni era di ingannare gli ebrei al fine di ridurre al minimo la probabilità di resistenza, ma anche negli indirizzi all'esterno e, forse più significativamente, anche nelle comunicazioni interne tra funzionari che conoscevano indiscutibilmente, a volte erano essi stessi responsabili, delle sostituzioni linguistiche previste dalle norme".[2]

  1. ^ (EN) Berel Lang, Act and Idea in the Nazi Genocide, Syracuse University Press, 2003, ISBN 9780815629931.
  2. ^ Lang (2003), p. 93

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