Dagherrotipia

Joseph Nicéphore Niépce
Louis Daguerre

La dagherrotipia fu il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini (tuttavia non riproducibili). Messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre (da cui trae il nome) da un'idea di Joseph Nicéphore Niépce e del figlio di questi, Isidore, venne presentato al pubblico il 19 agosto 1839 dallo scienziato François Arago[1], presso l'Académie des Sciences e l'Académie des Beaux Arts.

«Chi avrebbe creduto pochi mesi fa che la luce, essere penetrabile, intangibile, imponderabile, privo insomma di tutte le proprietà della materia, avrebbe assunto l'incarico del pittore disegnando propriamente di per se stessa, e colla più squisita maestria quelle eteree immagini ch'ella dianzi dipingeva sfuggevoli nella camera oscura e che l'arte si sforzava invano di arrestare? Eppure questo miracolo si è compiutamente operato fra le mani del nostro Dagherre»

  1. ^ (EN) History of photography - Daguerreotype, Camera Obscura, Light Sensitivity, su Britannica. URL consultato il 13 agosto 2024.

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