Gente di Dublino | |
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Titolo originale | Dubliners |
Frontespizio della prima edizione del 1914 di Gente di Dublino | |
Autore | James Joyce |
1ª ed. originale | 1914 |
1ª ed. italiana | 1933 |
Genere | racconti |
Lingua originale | inglese |
Gente di Dublino (titolo orig. Dubliners), tradotto anche come I dublinesi, è una raccolta di quindici racconti scritta da James Joyce, pubblicata nel 1914. Essa presenta una descrizione naturalistica della vita della classe media irlandese a Dublino e dintorni nei primi anni del XX secolo. Le storie furono scritte quando il movimento nazionalista irlandese raggiunse il picco: alla ricerca di una identità nazionale e di uno scopo, all'incrocio di storie e culture, l'Irlanda era scossa da influenze e idee divergenti. Joyce sentiva che il nazionalismo irlandese, al pari del Cattolicesimo e del dominio britannico sull'isola d'Irlanda, fossero responsabili della paralisi collettiva. Egli concepì i Dubliners come uno «specchio ben lucidato» sugli irlandesi e un «primo passo verso la [loro] liberazione spirituale».
Inizialmente, egli chiamò «epicleti» i bozzetti che andava componendo, mutuandone il concetto dalla religione cristiana per formulare il processo da lui intrapreso mirante a cogliere e definire meglio la trasformazione e rivelazione emblematica del protagonista, o della verità di una situazione, in ogni racconto.[1] A esso si riallaccia il concetto di epifania di Joyce: già usato nella propria poesia, è esemplificato come il momento nel quale un personaggio esperisce un'autocomprensione o illuminazione, un'improvvisa rivelazione che lo trasforma inaspettatamente. I primi tre racconti sono narrati da protagonisti infantili, mentre le storie seguenti sono scritte in terza persona e si occupano e affrontano le esistenze di persone più grandi e anziane. L'autore concepì una divisione della collezione in infanzia (tre racconti), adolescenza (quattro racconti), maturità (quattro racconti), vita pubblica di Dublino (3 racconti), dominata da abulia e rassegnazione. Al volume Joyce aggiunse il celeberrimo I morti, il racconto finale, culmine ed essenza dell'intera raccolta: conchiude tutti i temi e simboli, i vizi e le virtù, l'intero percorso esistenziale dalla fanciullezza alla maturità che l'autore intese rappresentare.
Molti dei personaggi nei Dubliners apparirono in ruoli minori nel romanzo Ulysses.