Hoppo

La dogana e il quartier generale del Hoppo a Canton (1850).

Hoppo è l'acronimo anglofono con cui s'indicò, dal XVIII secolo, l'Amministratore delle dogane cantonali (zh. 粵海關部T, 粤海关部S, Yuèhǎi GuānbùP),[1] il funzionario imperiale della dinastia Qing (1636–1912), di base a Canton, incaricato di controllare la navigazione, riscuotere i dazi e mantenere l'ordine tra i commercianti all'interno e intorno al Delta del Fiume delle Perle dal 1685 al 1904.

Inizialmente, lo Hoppo fu sempre un manciù ed un booi aha dei Qing, nominato personalmente dall'imperatore, non uno dei funzionari-letterati selezionati tramite gli esami imperiali che solitamente occupavano gli uffici della burocrazia imperiale. Direttamente legato all'imperatore ed del Dipartimento della Casa Imperiale, ci si aspettava che lo Hoppo inviasse le entrate direttamente alla Corte scansando i normali canali burocratici. Queste designazioni ad hoc s'allentarono dopo la metà del XVIII secolo, quando cioè l'imperatore Qing Qianlong istituì il c.d. "Sistema di Canton" che circoscrisse a Canton il fiorente commercio estero con gli europei, affidandolo ad una corporazione (il Cohong) d'intermediari finanziari cinesi (gli Hong) direttamente responsabile anche di gestire la presenza fisica dei "barbari" (i.e. i rappresentanti delle compagnie privilegiate come la EIC) collocati in un quartiere/ghetto extra-urbano passato alla storia come le "Tredici fattorie". La regolamentazione del lucroso commercio tra i monopoli di entrambe le parti diede al Hoppo un ampio margine di manovra nel fissare e riscuotere tariffe e commissioni, che erano sostanziali, e le soprattasse aggiuntive, le tangenti e le tasse consuete gli permisero di inviare somme ancora più consistenti a Pechino.

Con la crescita del traffico di oppio tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, lo Hoppo si trovò intrappolato tra richieste contrastanti. Il Parlamento britannico aveva (1824) chiuso il monopolio della EIC sui traffici con l'Oriente, sguinzagliando commercianti bramosi di libero scambio e tariffe fisse e basse. La corte manciù, per parte sua, s'aspettava che lo Hoppo controllassero i commercianti stranieri, fermasse il contrabbando, stroncasse lo spaccio di oppio, seguitando ad inviare sostanziali entrate a Pechino! Le obiezioni straniere al monopolio e le sue imposizioni irregolari furono tra le cause della Prima guerra dell'oppio (1839–1842). Il Trattato di Nanchino (1842) pose fine al Sistema di Canton ma lo Hoppo fu abolito solo nel 1904 come parte delle "Nuove politiche" con cui gli ultimi ministri Qing tentarono di salvare la dinastia.

La parola "Hoppo" è l'inglese pidgin cinese. Alcuni hanno ipotizzato che derivi da Hu Bu (zh. 戶部T, 户部S, Hu BùP, lett. "Ministero delle entrate") ma lo Hoppo non aveva alcun legame con detto istituto e tale attribuzione risulta ad oggi abbastanza forzata.[2]

  1. ^ (EN) I.S. Brunnert e V.V. Hagelstrom, Present Day Political Organization of China, Kelly and Walsh, 1912, p. 413.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2

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