Rachilde

Rachilde

Rachilde, pseudonimo di Marguerite Eymery (Cros, 11 febbraio 1860Parigi, 4 aprile 1953), è stata una scrittrice francese.

Nacque a Cros, tra Château-l'Évêque e Périgueux, in Dordogna. Apparteneva al filone del decadentismo.

Pubblicò sotto gli pseudonimi di "Jean de Childra" e "Jean de Chibra".

Soprannominata "Mademoiselle Baudelaire" da Maurice Barrès e definita "un distinto pornografo" da Jules Barbey d'Aurevilly, Rachilde è una delle più complesse figure letterarie ad emergere a cavallo tra il XIX e XX secolo. La sua produzione più nota comprende i romanzi Monsieur Vénus (1884), La Jongleuse (1900, rev. 1925) e un lavoro saggistico dal titolo Pourquoi je ne suis pas féministe (1928) in cui si afferma notoriamente, "non ho mai avuto alcuna fiducia nelle donne in quanto l'eterno femminino mi ha tradito per primo in veste materna."

Bisessuale, irriverente e indipendente, nei suoi biglietti da visita si poteva leggere: "Rachilde - Uomo di lettere". Secondo Petra Dierkes-Thrun, docente del Department of Comparative Literature dell'Università di Stanford, Rachilde ha giocato un ruolo non ancora pienamente riconosciuto nel plasmare l'eredità di Oscar Wilde. L'Oscar Wilde che conosciamo oggi non esisterebbe senza Rachilde. Nel periodo in cui Wilde era poco più di una battuta, Rachilde ha scritto articoli che difendevano l'amore omosessuale, ha esaminato l'opera di Wilde e commissionato nuove traduzioni dei suoi romanzi e opere teatrali. Senza Rachilde, che ha ospitato uno dei primi salotti d'avanguardia di Parigi e curato una delle riviste letterarie più influenti d'Europa, il "Mercure de France", scrive Dierkes-Thrun, l'eredità di Wilde sarebbe stata molto diversa.[1]

Scandalosa in gioventù, insultata dai moralisti, nonché dalle prime femministe, le sue opere ignorate o dimenticate negli anni dopo la morte, Rachilde oscilla tra decadenza e modernismo letterario e tra una misoginia virulenta e una profonda convinzione del suo proprio valore femminile.

  1. ^ Rebellious French cross-dresser played an overlooked role in shaping Oscar Wilde's legacy, Stanford scholar says, su news.stanford.edu, Stanford University, 21 ottobre 2014. URL consultato il 4 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2015).

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