Tsundere (ツンデレ?), anche scritto come zundere, è un termine giapponese che indica un personaggio, solitamente femminile, con una personalità inizialmente molto dura prima di mostrare gradualmente un lato più caldo e amichevole nel tempo.[1]
La parola deriva dai termini tsun tsun (ツ ン ツ ン) ("allontanarsi con disgusto o rabbia") e dere dere (デ レ デ レ) ("diventare affettuoso").[2] La parola fa parte del fenomeno otaku moe.[3]
Il termine è in contrapposizione con la parola yandere, che invece indica un personaggio inizialmente dolce e premuroso ma che in seguito diventa ossessionato dalla persona amata.[4]
Si tratta di un tipo di personaggio nato all'interno dei videogiochi, principalmente nei simulatori di appuntamenti, ed in seguito adottato in altri media come anime o manga[5].
Per personaggio tsundere si intende una persona che si dimostra violenta e antipatica nei confronti della persona per cui prova affetto (di solito amoroso) allo scopo di nascondere, almeno inizialmente, i suoi veri sentimenti[5]. Solo dopo una confessione d'amore il personaggio tsundere riesce a tirare fuori il suo lato dolce e premuroso[5].
Una tipica ragazza tsundere è caratterizzata dalla faccia imbronciata e seria e da cambiamenti d'umore instabili che entrano in conflitto tra loro[6]. Qualora la tsundere dovesse, ad esempio, ricevere un complimento dalla persona per cui prova affetto, il suo primo istinto sarebbe quello di rispondere con un insulto o di deridere la persona stessa a causa di un imbarazzo di fondo e del desiderio di nascondere quanto quel complimento sia effettivamente benvoluto. La tsundere è spesso rappresentata come una ragazza dalle guance arrossate capace di ricorrere alla violenza nel caso in cui si senta eccessivamente in imbarazzo.
Anche se può sembrare fredda e disinteressata, la tsundere può facilmente crollare dal punto di vista emotivo quando il suo amato esprime rabbia nei suoi confronti o, peggio, quando lo stesso è in pericolo di vita. In quest'ultimo caso il personaggio è capace di abbandonare qualsiasi cosa pur di aiutare la persona che ama (un esempio è l'anime Fate/stay night, in cui il personaggio di Rin Tohsaka, all'inizio fredda e crudele verso il protagonista Shirō, rischia la propria vita e rinuncia alla sua occasione di gloria pur di salvare Shirō).
Una tsundere vive generalmente delle fasi di transizione in cui è costretta ad affrontare un conflitto tra il suo lato Tsun e il suo lato Dere. Ciò viene reso manifesto dall'apparente contraddizione tra l'espressione imbronciata della ragazza, incapace di guardare negli occhi la persona amata (Tsun), e il rossore delle sue guance (Dere). Nonostante la tsundere si sforzi di apparire disinteressata, sono sempre presenti dei segni d'affetto espressi in modo indiretto o velato: offrire del cibo o fare un regalo all'amato sotto forma di gesto formale, svolgere una commissione per lui o semplicemente fargli un favore pur avendo rifiutato la richiesta di aiuto in sua presenza, spedire lettere o messaggi d'amore in segreto, manifestare affetto pur affermando di farlo per motivi che non riguardano l'amato in prima persona, e così via.
Quando una tsundere passa alla fase Dere Dere (di solito dopo aver scoperto di essere ricambiata) riesce invece a mostrare il suo lato amorevole senza paura, comportandosi in modo affettuoso, dolce e gentile.
Le tipiche frasi associate ai personaggi tsundere consistono in una negazione dei veri motivi per cui hanno svolto una certa azione o manifestato un certo grado d'affetto nei confronti dell'amato. Ad esempio: "Non pensare che io stia facendo questa cosa perché mi piaci o roba del genere", o "Ne ho fatto troppo, prendilo!".
Negli anime sono presenti due tipi di tsundere:
La tsundere "classica" oscilla inizialmente tra i suoi lati Tsun e Dere e man mano che la storia prosegue riesce a mettere da parte il suo lato "Tsun Tsun", in genere dopo una confessione d'amore andata a buon fine. A quel punto la tsundere passa permanentemente al suo lato Dere Dere.
La tsundere moderna è una tsundere che oscilla costantemente tra il suo lato Dere e quello Tsun, anche dopo una confessione d'amore o dopo aver scoperto di essere ricambiata.